anna balint on Thu, 23 Aug 2001 08:38:01 +0200 |
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Syndicate: Visible Language |
E?appena uscito il numero speciale 35.1 della rivista americana Visible Language, maggio 2001 (http.www.id.iit.edu/visiblelanguage) curata da Enzo Minarelli ([email protected]) sulle tematiche della sperimentazione voco-orale. Visible Language Institute of Design, IIT 350 North La Salle Street Chicago, Illinois 60610 numero speciale 35.1 [email protected] ?VOICIMAGE ?an international collection of essays about sound and image in the contemporary poetical experimentalism Index 1 Foreword by Enzo Minarelli 2 Mario Costa (Italy) The Word of Poetry, Sounds of the Voice and Technology 3 Harry Polkinhorn (U.S.A.) True Heritage: The Sound Image in Experimenal Poetry 4 Nicholas Zurbrugg (England) Technology, Polypoetry, and the Aura of Poly-performance 5 Nicholas Zurbrugg (England) Visible Language, Audible Language, Inarticulable Language and the ?upplementary Signifier? 6 Philadelpho Menezes (Brazil) Experimental Poetics based on Sound Poetry Today 7 Endre Szk?rosi (Hungary) A Soundscape of Contemporary Hungarian Poetry 8 Lis Costa (Spain) Experimental Poetry in Barcelona during the 90? 9 Christian Scholz (Germany) Relations between sound poetry and visual poetry The way from the optophonetic poem to the multimedia text 10 Enzo Minarelli (Italy) The singing blackbird voice, images, technology in polypoetry ?VOICIMAGE ?an international collection of essays about sound and image in the contemporary poetical experimentalism ?oicimage?? uno dei neologismi vincenti nel campo dello sperimentalismo poetico per il secolo appena iniziato. Una unione di due elementi (voce e immagine) che hanno sub?to avvicendamenti di grande attrazione, come di grande rigetto. Ci son volute le intuizioni e le pratiche delle avanguardie storiche, (Futurismo, Dada e Surrealismo) per tentare una loro riconciliazione, peraltro, mai pienamente riuscita, pi? per carenze di sviluppo tecnico che per mancanza di volont? creativa. Oggi siamo in grado di portare a compimento quelle utopie estetiche, perch? noi abbiamo la tecnologia adatta per il raggiungimento di un qualsiasi scopo. Ma non dovremmo, tuttavia, troppo osannare questo paradiso ritrovato di delizie elettro-tecniche. La tecnologia ? senza dubbio importante, ma come una rondine non fa primavera, non basta l?mpiego di questi nuovi moduli tecnici per rendere patente di novit? al lavoro artistico. Insistiamo su questo punto, perch? soprattutto a cavallo di questo fin di secolo e inizio del nuovo, si ? registrato un repentino scatto in avanti della conoscenza tecnologica, ma altrettanto non si pu? dire della abilit? a compilare progetti di poesia, per esempio, o della pazienza a indovinare percorsi estetici validi e avvincenti in tema di performance di poesia sonora. L?mpressione che spesso abbiamo registrato durante il nostro peregrinare attorno al mondo, come performer o conferenziere di poesia sonora, ? che l?ccesso o la carenza di tecnologia ne deturpava in qualche modo l?dea originale. O quanto meno, era molto facile ritrovare vecchi stilemi appartenenti al Lettrismo, o alla poesia visiva, o alla tavole parolibere di futurista memoria, riciclati dentro un apparato tenologico avveniristico. Noi vorremmo con questo fascicolo, porre l?ttenzione di nuovo sul nucleo operativo del fare poesia, poter affermare che la tecnologia ? al servizio di quella che si usava chiamare <estetica>, e non il suo contrario. Vorremmo poter ristabilire l?rdine della prassi poetica, usando lo strumento adatto una volta che se ne ha gi? in mente la struttura. Prima che cosa si vuol dire, poi che cosa si vuol fare. Ecco perch? abbiamo ritenuto necessario individuare nel binomio voce-immagine, gli elementi chiave di un dialogismo dove, attenzione, non si registra quella che da sempre viene considerata come la panacea di tutte le contaminazioni artistiche, ovvera la fusione. Su questo punto, che ? poi il pilastro su cui poggia tutta la nostra elaborazione denominata Polipesia, pensiamo che la voce, debba mantenere il suo primato, il suo ruolo di indiscussa protagonista, e aprirsi al dialogo con l?mmagine, e anche con i linguaggi di altri media, senza perdere il suo denotato di partenza. La voce rimanda al corpo, alla presenza viva del poeta, l?mmagine ? il prodotto visivo della tecnologia usata. Sono senza dubbio le due componenti principali attraverso le quali si articoler? lo sviluppo della poesia nel corrente secolo. Una poesia che una volta di pi? abbandoner? la pagina scritta, lascer? perdere la staticit? della scrittura o dell?mmagine stampata, per essere svolta dal vivo, davanti ad un pubblico. Ci piace la formula di una poesia non pi? in versione privata, da libro a lettore o da schermo di computer a fruitore ma dentro una nuova veste spettacolare, coinvolgente, finalmente libera. Enzo Minarelli the April 8, 2000. -- Archivio 3ViTre di Polipoesia Enzo Minarelli c.p.152 44042 Cento Italia ph.fax +39.051.901719 cellulare (0)335.693.4077 email: [email protected] http://www.iii.it/3vitre -----Syndicate mailinglist-------------------- Syndicate network for media culture and media art information and archive: http://www.v2.nl/syndicate to post to the Syndicate list: <[email protected]> to unsubscribe, write to <[email protected]>, in the body of the msg: unsubscribe syndicate [email protected]